Berardo Silvestri ci guida alla scoperta de Il Segreto della Maddalena

beraro silvestri ilò segreto della maddalena“Il Segreto della Maddalena” il romanzo storico di Berardo Silvestri narra di vicende, in parte reali ed in parte frutto della fantasia dell'autore, che si inseriscono in un quadro generale caratterizzato da due grandi questioni: le lotte fra il papato e l'impero e le contrapposizioni interne alla chiesa fra l'ala tradizionalista e quella secolarizzata.
Interessante è la tesi che riguarda la leggenda del Santo Graal che si discosta dalle interpretazioni più note e "l’interpretazione che nel libro viene data del “Quadrato del Sator” che partendo da soluzioni già proposte in passato giunge a conclusioni inedite".

Un libro che appassiona sia gli amanti di un'epoca storica affascinante quanto poco conosciuta come il medioevo, sia "chi è interessato ai crittogrammi e ai misteri legati ai numeri ed alle lettere".

Berardo Silvestri espone molto bene i temi trattati nel volume nella interessante intervista che di seguito proponiamo.

D. Dove è ambientato il romanzo ed in quale periodo storico?
R. L’ambientazione non è limitata ad un solo luogo o luoghi limitrofi ma spazia in buona parte dell’Europa dell’epoca; dal nord della Francia a Roma, da Marsia (Città posta al centro dell’attuale Abruzzo) a Brindisi per finire a Gerusalemme.
Siamo nella prima metà del XII secolo, negli anni compresi tra il 1106 ed il 1123, quindi in pieno medioevo.
Per intenderci gli anni successivi alla prima crociata (svoltasi nel 1099) e caratterizzati in Europa dalla lotta fra il papato e l’impero.

D. Qual è l’argomento trattato?
R. Il romanzo riprende il filone letterario sviluppatosi attorno alla leggenda del “Santo Graal” e del presunto legame affettivo fra la Maddalena e Gesù.
Qui però si stravolgono completamente le tesi portate avanti da altri autori ed incentrate sul paesino francese di Rennes-le-Chateau e del suo parroco Berenger Sauniere, per proporre una versione dei fatti del tutto nuova e per certi aspetti rivoluzionaria.

D. Da che cosa trae spunto?
R. La figura centrale è quella di Berardo all’epoca Vescovo dei Marsi - una diocesi ad est di Roma tra i monti dell’Appennino – poi proclamato Santo, che da sempre mi ha incuriosito e dal fatto realmente accaduto che egli in quegli anni si recò effettivamente in Francia al seguito del Pontefice dell’epoca Pasquale II.

D. Quali sono i personaggi principali?
R. Alcuni sono realmente esistiti: oltre ai già citati San Berardo dei Marsi e Pasquale II vi sono Ugo de Payns, San Bernardo di Chiaravalle (rispettivamente fondatore ed ideologo dell’ordine dei Templari) ed Adelaide del Vasto.
Altri sono inventati ma molto verosimili e perfettamente integrati nella trama: l’Abate Romualdo, Don Cesare ed il capitano Nicola.

D. Le vicende narrate sono riconducibili a fatti realmente accaduti?
R. Anche in questo caso vi è un miscuglio di verità e fantasia ma lasciamo ai lettori più attenti il compito di verificare quali fanno parte dell’uno e quali dell’altra.

D. Tra i temi trattati quale ritiene più interessante?
R. Per gli amanti dei crittogrammi e dei misteri legati ai numeri ed alle lettere senz’altro l’interpretazione che nel libro viene data del “Quadrato del Sator” che partendo da soluzioni già proposte in passato giunge a conclusioni inedite.
Vi è poi un numero magico che si ripete ma anche in questo caso lasciamo al lettore più curioso individuarlo.

D. Ma cos’è in particolare questo Quadrato del Sator”? Lei ha avuto occasione di vedere personalmente una iscrizione simile?quadrato magico sator
R. È un quadrato che al suo interno ne contiene altri 25 ognuno caratterizzato da una lettera dell’alfabeto la cui caratteristica principale è quella di comporre parole palindrome cioè che si possono leggere in entrambi i versi ed inoltre è palindroma l’intera sequenza e la sua origine temporale viene posta agli inizi del primo millennio.
Purtroppo non ho mai visto direttamente una di queste incisioni ma essa è presente in molti luoghi, specialmente nelle chiese che si rifanno ai Templari.

D. Prima di scrivere il segreto della Maddalena lei ha condotto studi particolari sulle vicende storiche narrate ed in generale sui temi trattati?
R. La ricerca storica è stata molto accurata e mi ha portato via diversi mesi ma, almeno all’inizio, non era finalizzata a scrivere un romanzo bensì a soddisfare una mia esigenza di conoscere più approfonditamente quei tempi.
Diciamo che mi ha sempre incuriosito il periodo storico medioevale ed in particolare quell’alone di esoterismo che da sempre lo contraddistingue.
A mio giudizio è profondamente errato parlarne in termini di secoli bui; bisognerebbe rivisitarlo senza alcuni pregiudizi e luoghi comuni ma questo è compito degli storici e non certo di uno scrittore di romanzi.

D. Chi è Berardo Silvestri, quali sono le sue passioni e quando è nata in lei quella per la scrittura? Quali sono le sue letture preferite ed a quali autori si ispira?
R. Un brav’uomo, credo, che ogni giorno come milioni di altri individui si ingegna per tirare la carretta della vita.
Una persona normalissima quindi che però nel tempo libero ama ritagliarsi degli spazi propri da dedicare principalmente alla lettura e, quando c’è l’ispirazione, alla scrittura.
Amo molto leggere saggistica e romanzi storici ed autori come Corrado Augias, Renzo De Felice e Marcello Veneziani per citarne solo alcuni ma quello a cui mi ispiro è senz’altro Umberto Eco.

D. Sta scrivendo un nuovo romanzo?
R. Diciamo che è in embrione anche se, come amava dire il mio illustre corregionale Ennio Flaiano, al momento ho poche idee ma confuse.

 

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