copertina Nella immensa città mia sitoQuesto romanzo autobiografico, che prende il titolo dal verso di una poesia di Marina Cvetaeva, poetessa geniale e sofferente che fino alla morte ha lottato contro la “belva acquattata nel folto”, è ambientato in una clinica circondata dalla campagna.

In questo microcosmo asettico raccolto intorno a un giardino, la protagonista, ricoverata per una grave forma di depressione, racconta in prima persona il percorso che dall’inferno della malattia la conduce verso l’inaspettata salvezza, restituendole una comprensione nuova del mistero della vita.

Il romanzo è scandito dalle diverse fasi dell’itinerario terapeutico, i farmaci, l’ipnosi, l’elettroshock e dagli intensi colloqui della protagonista con gli altri pazienti della clinica, un’umanità il cui travaglio e la cui ricchezza è spesso confinato nel silenzio.

«Sarò sempre cittadina di due città, sempre sospesa sull’orlo del mondo, con le torri alle mie spalle e il deserto di fronte a me. A volte guardo le cose che mi circondano e so che non sono reali. So che tutto sarà cancellato, come impronte di gabbiani sulla sabbia. So che la vita è un’illusione. Ma è un’illusione bellissima, ed è tutto ciò che abbiamo.»

Autore

Gabriella Stanchina è nata a Trento.
Ha conseguito un dottorato di ricerca in filosofia sul Romanticismo tedesco. Ha pubblicato due raccolte di racconti, Ufficio mondi smarriti e l’ebook illustrato Universi sospesi. Ha continuato a coltivare il suo amore per lo studio imparando il cinese e appassionandosi ai rapporti tra il pensiero occidentale e quello cinese. Nel 2014 ha dato una svolta alla propria vita trasferendosi a Shanghai dove, grazie a una borsa di studio, sta seguendo il corso di dottorato in Filosofia cinese presso l’Università Fudan.


Brossura fresata
Pagine 120 circa b/n
Formato 14x21 cm
Prezzo 14.00 euro
ISBN 978-88-99713-18-8
Romanzo