copertina il borgo dei segreti2 sitoIl borgo dei segreti di Andrea e Rosamaria Perondi è un thriller ambientato in un paesino della campagna toscana, dove, il giovane commissario Gianmaria Conti, fresco di nomina, si troverà a indagare su un omicidio avvenuto durante la festa del Calendimaggio e che coinvolgerà molti dei presenti alla festa. Il romanzo si apre con il racconto di una vicenda avvenuta durante la seconda guerra mondiale.

Maggio 1944
Giuseppe Fioravanti, detto il Moro, un partigiano che vive alla macchia, si vanta con uno dei suoi della sua tresca con Ingrid, moglie del feroce colonnello Klagewert, capo delle SS, di stanza nella zona.
La donna gli passa tutte le informazioni che carpisce al marito, tra queste anche la data del trasporto di gran parte degli oggetti preziosi da lui sottratti alle famiglie del luogo.
Il Moro decide così di assaltare il convoglio; e di notte, insieme all'amico cui ha fatto le sue rivelazioni, assale il camion e si impadronisce del tesoro.
Klagewert, saputo dell’agguato al convoglio, si infuria, ma l'amico, che vuole impossessarsi dell'intero tesoro, tradisce il suo compagno. Così, fingendosi collaboratore dei tedeschi e dichiarandosi estraneo a tutta la faccenda, va dal colonnello informandolo di tutto, compreso il fatto che sua moglie se la intende col Moro.
Klagewert si scatena e, guidato dal traditore, con un gruppo di soldati al seguito, fa irruzione nella casa del Moro, ne stermina la famiglia e a lui taglia la testa dopo averlo torturato. Non si accorge però che si è salvato il figlioletto di otto anni, che, nascosto, ha assistito alla carneficina. Il colonnello, dopo l'eccidio, torna a casa e per vendetta uccide la moglie. La getta dalla finestra simulando una disgrazia.

Aprile 1980
La spensierata festa del Calendimaggio viene turbata dal brutale omicidio del fattore della tenuta: Oreste Malvezzi.
L’uomo viene ritrovato in una pozza di sangue con una freccia di balestra piantata nel collo.
Le indagini le conduce il giovane commissario Gianmaria Conti, fresco di nomina, aiutato dal suo vice Calogero Di Blasi.
Ben presto emergono verità nascoste e antichi segreti, che ingarbugliano il quadro delle indagini. Man mano si scopre che l’ucciso era un avido e malvagio individuo e che tutti avevano un conto in sospeso con lui. In giro inoltre c’erano voci di un misterioso tesoro sepolto in un campo della tenuta fin dai tempi della guerra, che nessuno è mai riuscito a trovare. Tutti, più o meno, hanno qualche ottimo motivo per aver ucciso il Malvezzi e il giovane commissario si trova a vagliare una serie di indizi che conducono in varie direzioni; alla fine, però, tra le tante false piste, grazie alla sua tenacia, riesce a scoprire quella che lo conduce alla verità, giungendo ad arrestare l’assassino.

 

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