Enrico Magni-ebookIncontro, il romanzo di Enrico Magni pubblicato da Segmenti Editore nel 2016, è disponibile anche nella versione ebook (Epub) su tutti gli store on line.
Enrico Magni nella intervista della nostra redazione, racconta della sua attività di scrittore e approfondisce alcuni aspetti del suo romanzo Incontro.

incontro1 0x320D. Da dove prende origine la storia, dove è ambientata e perché ha scelto proprio quei luoghi?
R. 'Incontro' è una metafora inconscia del trovarsi che trascende il nesso di causa-effetto. Il luogo è un paesaggio fatto di fari, borghi pittoreschi, baie ricalcate dalle onde dell'oceano, castelli, boschi con verde intenso e con una spiaggia fecondata dalla luna.
I lembi di terra della Bretagna e Normandia sono sedotti dal magico ma sono intrisi di sangue dello Sbarco del sei giugno millenovecentoquarantaquattro. 'Incontro' intreccerà il filo rosso di due storie: quello della liberazione dal nazifascismo con quello di un amore sospeso.

D. Può essere definito anche una storia d'amore?
R. È una storia d'amore molto intensa che si nasconde nelle pieghe della memoria di un futuro prossimo che continuerà a scivolare dalle mani del tempo. È una storia d'amore raccontata dal sussurrio silenzioso e strisciante del suono della pioggia quando cade sui tetti di sasso.

D. Quali sono i temi trattati?
R. È uno scontro tra memoria individuale e passionale della quotidiana presente con quella del passato recente. Nell'intreccio dell'Incontro si sfila il filo dell'angoscia del nero passato e la paura che riappaia. Si ha la sensazione dell'impossibilità di coniugare il sogno con il desiderio.

D. Nel tratteggiare i personaggi si è ispirato a qualcuno in particolare?
R. Sì, sono molti: in particolare alla vita spezzata di un giovane torturato, morto e sepolto a Mauthausen; alle infinite croci bianche della Normandia; alle storie dei giovani con le loro speranze, paure, ribellioni e i loro amori possibili, impossibili degli anni sessanta e settanta; alla scoperta della psicologia, della psicoanalisi e dell'inconscio.

D. Definisca con alcuni aggettivi il suo romanzo Incontro.
R. Propongo il parere di alcuni lettori: 'piacevole', 'bello', 'interessante', 'un po' difficile', 'bisogna stare attenti', 'affascinante', 'vale la pena di leggerlo'...

IMG 0158D. Ci racconti qualcosa di lei e della sua passione per la scrittura.
R. Sono un po' scorbutico a parlare di me, posso dire che sono stato divergente sin da piccolo; ho sempre fatto fatica a stare dentro gli ambiti istituzionali: scuola, famiglia, oratorio, chiesa, movimento, lavoro, partito. Sono cresciuto libero, nel bene e nel male, di muovermi, lavorare, viaggiare e curiosare il mondo a modo mio.
La passione della scrittura è nata con la lettura dei classici, dei poeti ma fuori dall'ambito scolastico; all'inizio la scrittura è stata utile per ordinare il pensiero e approfondire le emozioni.

D. A cosa non può rinunciare quando scrive?
R. Non posso rinunciare al silenzio, alla solitudine e, per certi versi, al mio nucleo autistico creativo. Per scrivere ho bisogno di sentire, vedere, ascoltare le voci dei personaggi, i paesaggi, le scene che si formano.

D. Che cosa significa per lei essere uno scrittore?
R. Non mi sono mai posto questa domanda. Questa domanda mi richiama l'immagine di un bambino che appoggia le labbra sul vetro del finestrino del treno e si lascia trasportare. Quando ero studente universitario, e trascorrevo ore in treno per raggiungere la sede, sognavo di scrivere favole per bambini. Non ho mai scritto una favola, me le raccontavo.

D. Che importanza ha la scrittura nella sua vita?
R. È uno strumento per comunicare e riflettere. Ho sempre lavorato prima come studente-lavoratore, poi come professionista: la scrittura è sempre stata lì, in un angolo di me.
La mia prima pubblicazione, come coautore, è stata la tesi di laurea da parte dell'Università di Padova (CLEUP): mi deluse.

D. In questi giorni esce Incontro nella versione e-book, quale sarà secondo lei il futuro dell'ebook? Li legge volentieri? Li consiglierebbe e perché?
R. Sono contento per me e per l'editore, spero sempre che sia letto. È più facile acquistarlo e leggerlo. Conosco persone che leggono prevalentemente con l'ebook, io sono un cartaceo ma scarico anche testi, romanzi. Li leggo a pezzi, li tengo lì in memoria per confrontarmi e riflettere, mi aiutano.
Tante persone preferiscono leggere l'ebook più che il cartaceo.
Se fossi su un'isola, al posto del cartaceo, mi porterei la mattonella elettronica per leggere ed essere libero di leggere.

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